Canarie - isola La Palma - Pico Bejenado

Una nuova escursione su questo scoglio che si erge ripido dall'Atlantico.

Un sentiero attrezzato, una natura selvaggia e ruvida, tra pini che sfiorano i 2000mt e percorsi intorno, dentro e sopra delle antiche caldere vulcaniche; la costante sono gli scorci, sempre mozzafiato.


Una bella passeggiata per familiarizzare con gli ambienti di media quota nell’isola di La Palma attraversando boschi di pini che, date le temperature miti in ogni stagione, qui si spingono fin oltre i duemila metri di altitudine. Si tratta di un sentiero molto ben tenuto ed attrezzato, con qualche corrimano e gradoni in legno nei passaggi più ripidi, che consente di raggiungere il Pico Bejenado: un punto panoramico di grande interesse al limitare ovest della caldera dal quale si ha una vista dell’intera corona delle cime più elevate lungo la cresta sommitale del Taburiente. Il punto di partenza è il “mirador” de La Cumbrecita a circa 1.200 metri (l’isola è cosparsa di punti panoramici - i mirador appunto - di norma raggiungibili in auto e/o con brevi camminate) a cui si accede con una strada ad accesso limitato (non più di venti auto private al giorno) o più semplicemente prendendo uno dei taxi che anche qui come in qualsiasi punto di inizio/fine dei sentieri maggiormente frequentati sono disponibili ed accettano la condivisione della spesa tra più escursionisti, consentendo così anche di fare delle originali traversate a piedi senza doversi preoccupare di come tornare al punto di partenza. Nella prima parte del percorso il sentiero si inerpica nel versante interno della caldera con numerosi tornanti all’interno di un fitto bosco di pini canari e si incontrano diverse specie di piante endemiche commentate con qualche locandina che spiega i tratti caratteristici dell’habitat di origine vulcanica in cui ci troviamo. Superato metà circa del dislivello il sentiero spiana e si attraversa un lungo tratto dove il bosco si fa molto più rado, con qualche modesto sali e scendi si giunge alla base dell’impianto sommitale del Pico Bejenado in corrispondenza all’intersezione con un sentiero che sale da un altro versante. Dal punto di confluenza la salita riprende più decisa anche se una lunga teoria di tornanti rende il percorso leggero e ci si più dedicare ad apprezzare l’ambiente che è così diverso da quelli a cui siamo abituati … niente faggi e relativo fogliame, qui si cammina su morbido tappeto di lunghi aghi di pino anche se siamo quasi a duemila metri di quota!! L’arrivo sulla cima è salutato da numerosissimi uccellini che accolgono gli escursionisti appena arrivati e ne seguono ogni mossa, attendendo la fuoriuscita dei panini dagli zaini dopo di che iniziano a saltellare sempre più vicini, impavidi, quasi sfacciati, finchè non ricevono finalmente gli agognati pezzetti di pane!! A parte l’originale intrattenimento dei tanti piccoli volatili, dalla cima si ha un panorama grandioso verso l’interno della caldera di cui non si riesce a vedere il fondo per quanto si trova in basso, ai piedi di vaste e ripide pareti laviche … e pensare che giusto ieri eravamo laggiù, oltre mille metri più in basso a percorrere le gole del Barranco de Angustias!! Si conclude con questa escursione il primo contatto con sentieri ed ambienti così tanto diversi rispetto ai monti nostrani; una toccata e fuga in quest’isola che merita sicuramente ben più tempo a disposizione per poter calcare altri percorsi molto significativi … e ce ne sono proprio per tutti i gusti.